Idolatria, l'importanza e il suo significato
L'uomo ha sempre avuto bisogno di toccare con mano ciò che non riesce a comprendere solo con l'immaginazione, è un comportamento che ci portiamo da sempre e che oggi si è evoluto in tante forme differenti e per scopi altrettanto diversi, ma la radice del perché lo facciamo è una soltanto.
Sin dall'antichità abbiamo avuto un bisogno spirituale di approcciarci all'invisibile, abbiamo pregato il Sole, la Luna e abbiamo persino pregato le montagne e i fiumi, abbiamo dato ad essi dei nomi arcaici, creando così degli archetipi, col passare dei secoli l'uomo ha sempre più reso umano e antropomorfo ciò che riteneva sacro, un esempio tra tanti è Odino che in principio era chiamato Od e significava Corvo nel suo archetipo, le divinità come le conosciamo oggi sono sempre più simili a noi, ma ci sono culti che non fanno uso di statue e raffigurazioni del loro Dio ma scrivono soltanto il suo nome, queste religioni sono l'ebraismo e l'Islam.
Nei tre culti abramitici l'idolatria è considerata peccato e irrispettoso verso Dio, questo perché si dissociano dal concepire Dio in una qualsiasi forma perché secondo il loro credo Dio è tutto e quindi si manifesta sempre in qualsiasi cosa vediamo e tocchiamo, è un bellissimo concetto se non fosse che è proibito pregare davanti a qualsiasi cosa o persona, quindi lo si deve fare senza fare riferimento a nulla se non un conetto del tutto astratto, anche se una delle tre grandi religioni ha leggermente barato su questo concetto, il cristianesimo e in particolare il cattolicesimo, gli ortodossi e i protestanti fanno un uso sproporzionato di figure e simboli sacri e questo ha permesso di rendere il cristianesimo molto popolare e diffuso nel mondo perché ha una radice abramitica ma adotta un metodo pagano usando degli idoli, lo stesso Dio viene raffigurato come un anziano barbuto e quindi perde seppur parzialmente il concetto astratto biblico, questo perché durante la guerra santa per convertire i pagani il cristianesimo ha adottato le culture antiche unendole tra loro, non a caso molte delle festività nei modi rituali e lo stesso culto dei santi sono simili a quelli pagani, invece i metodi ebraici e islamici ci appaiono leggermente più alieni da come siamo stati indotti abitualmente.
Ma l'idolatria non è solo pregare un immagine o una statua, rappresentare e manifestare un ideologia, un pensiero astratto in un qualcosa di tangibile è molto importante, se noi leggiamo un libro dove viene descritto un paesaggio la nostra mente cerca di farci vivere le sensazioni che il protagonista vive in quel posto immaginario, ma se poi quel posto esiste veramente e lo andiamo a visitare perché ci è piaciuto tanto proviamo cose che il libro non ci ha potuto permettere di sentire, quindi l'uso di una cosa tangibile nel sacro ha un valore importante e no dev'essere demonizzato ma allo stesso tempo non dobbiamo dimenticare che quella immagine o statua che sia è solo una rappresentazione fisica di esso quando invece il vero Dio che noi veneriamo esiste nel suo archetipo, la sua essenza, la sua anima.
Ma l'idolatria oggi appartiene più al denaro, al potere e soprattutto alla fama, essere popolare ti rende un Dio, un simbolo da venerare, i moderni Dèi blasfemi affamati di attenzione e potere, l'idolatria è un arma a doppio taglio molto affilata, e se ti ferisci non c'é cerotto o anticoagulante che tenga, questo è importante ricordarlo.
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